29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Trenitalia abbonamenti

Pendolari Torino-Milano, il prezzo degli abbonamenti cresce ancora: aumenti fino al 35%

Monta la protesta tra i tanti pendolari che ogni giorno prendono il Frecciarossa per recarsi nel capoluogo lombardo a lavorare: «E’ una stangata»

TORINO - Brutte notizie per i pendolari che ogni giorno partono da Torino per andare a Milano a lavorare: pur confermando la tipologia d’abbonamento mensile, Trenitalia ha infatti reso noti i prezzi di questo tipo d’abbonamento che saliranno fino al 35% rispetto agli abbonamenti precedenti. Una decisione che fa infuriare il Comitato dei pendolari, abituato a viaggiare con frequenza giornaliera su quella tratta: «E’ una vera e propria stangata».

Da 295 euro a 408 euro in un anno e mezzo
La cronistoria del prezzo d’abbonamento è nota: dai 295 euro pagati sino al giugno 2015, si era saliti a 340 euro (senza limitazioni) per arrivare ai 408 odierni. Ben 68 euro in più rispetto all’abbonamento precedente. Va detti che in alcuni casi, in determinate fasce orarie, si pagherà di meno: sono infatti quattro le tipologie diverse d’abbonamento. Due di queste non hanno limiti d’orario. In pratica si può viaggiare dal lunedì al venerdì in qualunque orario a 408 euro, mentre se si sottoscrive l’abbonamento dal lunedì alla domenica il prezzo lievita a 459 euro, con un rincaro di 119 euro.

Buone notizie solo per i pochi che viaggiano dalle 9 alle 17
Le buone notizie arrivano solo per chi sceglierà la formula che prevede l’utilizzo dell’alta velocità dalle 9 alle 17: viaggiare negli orari non di punta porterà un risparmio di 17 (lunedì-venerdì) o 51 euro (lunedì-domenica). In quanti però riusciranno a sottoscrivere questo abbonamento? In pochi. La speranza dei pendolari è che in questa situazione di rincaro costante possa intervenire la Regione, per far sì che Trenitalia decida di ritornare sui propri passi. Stefano Esposito, senatore del Partito Democratico, ha definito «inaccettabile» il rincaro applicato e ha chiesto a gran voce l’intervento del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Anche il governatore Chiamparino si è definito contrario all'aumento.