18 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Sciopero 23 gennaio

Sciopero dei mezzi lunedì 23 gennaio, città paralizzata: bus, tram e metropolitana fermi 24 ore

Garantite le fasce protette, ma Torino vivrà il resto della giornata senza i mezzi pubblici. Dalle promesse non mantenute da Gtt al decadimento del servizio, i sindacati si mobilitano per motivi differenti

TORINO - Torino si appresta a vivere il secondo sciopero dei mezzi pubblici nel mese di gennaio, ma questa volta sarà diverso: lunedì 23 gennaio bus, tram e metropolitana si fermeranno infatti per 24 ore. Uno stop che rischia di «paralizzare» la città. Ovviamente, come in ogni sciopero, i dipendenti si impegnano a far rispettare le fasce orarie garantite per legge: dalle 6 alle 9 del mattino e dalle 12 alle 15, mentre le autolinee extraurbane e le sfm1 Pont-Rivarolo-Chieri (ferrovia Canavesana) e sfmA Torino-Aeroporto-Ceres da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. Se si dovesse sforare la fascia di garanzia, saranno comunque completate le corse iniziate entro l’orario di sciopero.

Le ragioni del secondo sciopero di gennaio
Alla giornata di proteste hanno aderito praticamente tutte le sigle sindacali, anche se per motivi differenti. Cgil, Cisl e Uil sono in agitazione contro Gtt e per le promesse elettorali non mantenute, mentre Faisa-Cisal, Ugl Autoferrotranvieri e Fast Confsal protestano a causa del decadimento del servizio offerto e il blocco delle assunzioni. Gtt avrebbe infatti dovuto assumere 35 operai e 100 autisti in base a un accordo siglato prima del cambio d’amministrazione, salvo poi bloccare tutto appellandosi alla legge Madia. Nessuna assunzione e persone già selezionate che aspettano di lavorare da ottobre: una situazione surreale, che ha costretto i dipendenti a incrociare le braccia per l’ennesima volta.