19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Hotel Rigopiano

Migranti da Settimo per scavare tra le macerie dell’Hotel Rigopiano: «Vogliamo dare una mano»

Dieci richiedenti asilo hanno chiesto di essere impiegati nella zone colpite da maltempo e terremoto e sono stati inviati in Abruzzo: lavorano a fianco dei soccorritori più esperti e dei volontari

TORINO - Sono partiti dal Centro della Croce Rossa di Settimo Torinese e si sono recati nelle zone colpite dal terremoto e dal maltempo: «Vogliamo dare una mano anche noi…». Maliani, nigeriani, ivoriani: sono dieci i richiedenti asilo giunti nelle scorse ore in Abruzzo per dare un mano al numerosissimo dispiegamento di soccorritori impegnati in queste ore all’Hotel Rigopiano e in tutte le zone montuose isolate dalle neve. 

Soccorritori dopo un corso di formazione
Pur essendo in Italia da qualche mese, i migranti hanno voluto «sdebitarsi» con il paese che li ha accolti. Dopo esser stati formati nel Centro Nazionale della Croce Rossa, oggi li troviamo nel campo base dei soccorritori a Penne, in provincia di Pescara. Condividono fatiche, lavoro e speranze con gli uomini del Soccorso Alpino, dell’Esercito, della Protezione Civile, della Finanza, dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa: tutti uniti per un solo obiettivo, salvare le vite e portare conforto alle persone che stanno soffrendo. Due dei richiedenti asilo sono stati inviati al campo avanzato dei soccorritori in azione all’Hotel Rigopiano, dove svolgeranno compiti logistici, mentre gli altri daranno un aiuto concreto negli altri paesi isolati a causa del maltempo e del terremoto. Ignazio Schintu, responsabile nazionale logistica della Croce Rossa, commenta così a La Repubblica: «Questo è un esempio di buone pratiche».