18 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Campi nomadi

Il dramma di chi vive vicino ai campi nomadi: «Non respiriamo più, ci stiamo giocando la vita»

C'è chi ha comprato una casa e ha visto andare in fumo i risparmi di una vita e chi lamenta il problema sicurezza, ma la questione più allarmante è quella dei fumi tossici. Nonostante gli ultimi interventi, i residenti raccontano di una situazione drammatica e sempre più grave

TORINO - La voce di chi vive vicino al campo nomadi di via Germagnano è la voce di chi davvero non sa più come andare avanti. Una situazione insostenibile, giunta ormai al limite ma in continuo peggioramento: «Non possiamo più andare avanti così, in ballo ci sono le vite umane è vero: le vite di chi è invaso dal fumo. Le nostre». I residenti, ormai da diverso tempo, sono costretti a barricarsi in casa per non respirare fumi tossici. Un’impresa non da poco, perché anche con le persiane chiuse la puzza nauseabonda entra nelle abitazioni e accompagna la giornata di chi vive a fianco al campo nomadi di via Germagnano.

Il racconto dei residenti: «Non viviamo più, impossibile respirare»
I cittadini, quelli che ogni giorno hanno a che fare con i problemi che ne mettono a repentaglio sicurezza e salute, sono arrivati allo stremo. Il loro racconto, davanti alla Sala Rossa, è quello di persone ormai disperate: «Dal mattino alla sera siamo invasi dal fumo. Respiriamo resina, laminati: è un inceneritore a cielo aperto. Un paese civile non può tollerare queste cose. Ci siamo comprati una casa dopo anni di sacrifici, ora non vale più nulla». Il ritratto dipinto dai residenti è drammatico. Sono loro i primi a segnalare alle forze dell’ordine gli ultimi sviluppi: le persone che vengono allontanate da via Germagnano si stanno spostando in corso Vercelli, dove il sito abusivo sta aumentando in maniera esponenziale. I nomadi hanno preso di mira un terreno a ridosso della stazione, di proprietà per metà delle Ferrovie dello Stato e per metà del Comune di Torino. L’insediamento rischia di crescere giorno dopo giorno. «Siamo presi di mira tra tre fuochi: quello enorme di via Germagnano, corso Vercelli e Lungo Stura Lazio dove la sera vengono bruciati materiali. Ci stiamo giocando la vita, non respiriamo più».

Cosa intende fare la politica dei campi nomadi
Più volte è stato detto che l’intenzione della Giunta Appendino è quella di sgomberare i campi nomadi. Un’operazione complessa, che richiederà ancora del tempo. Nell’immediato sono state installate due telecamere per controllare una parte del campo nomadi e la rimozione dei rifiuti vicino all’Amiat sta per essere completata. Nella mattinata di oggi le forze dell’ordine hanno condotto un’operazione che ha portato all’abbattimento di diversi manufatti abusivi: un’operazione complicata e, se possibile, resa ancor più complessa dalla presenza di persone nelle baracche che si rifiutavano di uscire. La testimonianza arriva da Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega Nord: «Non parliamo di baracche abbandonate, ma di persone che non volevano andarsene. Sinora ci si è mosso solo dopo l'intervento della magistratura. Serve una visione più ampia e la volontà reale di fare sparire i campi». Anche Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati, afferma come il tempo di agire sia ormai arrivato: «Il tempo delle premesse è passato. Questo è, o dovrebbe essere, il tempo dei fatti». L’assessora Schellino, insieme al comandante della polizia municipale Alberto Gregnanini, spiega come molte cose siano state già fatte. Interventi utili, ma che non bastano a risolvere un problema sempre più grave per chi vive in mezzo a puzza e fumi tossici.