18 maggio 2024
Aggiornato 10:30
Cronaca

Rapine a mano armata, aggressioni ed eroina: San Salvario riscopre la paura

Nell’ultimo periodo gli episodi di microcriminalità sembrano tenere in ostaggio la zona della movida. I residenti e i gestori dei locali, disperati, chiedono un intervento deciso da parte delle autorità

TORINO - Aggressioni nel cuore della notte, scippi di giorno, rapine dopo la movida e droga. Tanta droga. Sembra esser tornato il buio nel quartiere San Salvario. Dopo anni di relativa ripresa, il quartiere pare aver fatto un salto indietro di diversi anni, quando a farla da padrone erano i microcriminali. Oggi è di nuovo così, la situazione è peggiorata velocemente negli ultimi mesi, con i residenti e i commercianti della zona disperati che chiedono a gran voce un intervento immediato da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Se prima il problema era la movida selvaggia, oggi la questione più spinosa da affrontare riguarda la sicurezza: gli scippi e le aggressioni si susseguono e colpiscono più o meno tutti. Dalle donne ai residenti, dai ragazzi che rincasano dopo una notte passata tra i locali del quartiere ai dipendenti stessi dei vari esercizi commerciali di San Salvario. Persino il parroco, ieri, ha subito un tentativo di rapina.

Lo sfogo del barman di un locale di San Salvario
Michele Marzella, barman da Affini (via Belfiore angolo via Baretti), qualche settimana fa sul proprio profilo Facebook aveva delineato un quadro a dir poco allarmante: «La vita del sansalvariese è caratterizzata dalla ormai consuetudinaria convivenza con la microcriminalità che fa un po' il c…o che gli pare, come invisibile, come fossero quasi tutti titolari della licenza di delinquere». Camerieri aggrediti perché intervengono per fermare gli scippi, minacce, ragazzini che si allenano nel scipparsi a vicenda. I microdelinquenti li conoscono tutti, tutti sanno chi sono. Eppure, nonostante i tanti interventi delle forze dell’ordine sono sempre lì. «Questa è San Salvario e posso dire una cosa drammatica, è forse peggio di sette anni fa» racconta Michele.

Droga e locali chiusi presto, i criminali presidiano il territorio
Cos’è cambiato, dunque? L’impegno delle forze dell’ordine, tra polizia e carabinieri, è massimo. Solo qualche giorno fa i militari hanno arrestato 13 pusher in un’unica operazione nel quartiere: disponendosi a ventaglio, rifornivano la zona di droga dopo aver preso gli ordini su WhatsApp. Secondo molti, il problema principale è il ritorno dell’eroina. Una droga potente, spietata, che porta con sé tanti effetti collaterali: più pusher, più clienti, più tossici disposti a compiere piccoli reati per una dose. Ridurre al ritorno dell’eroina i problemi di San Salvario sarebbe sbagliato, ma di certo è un fattore determinante nel declino di quest’ultimo periodo. La chiusura dei locali in anticipo, apprezzata dai residenti, ha creato un paradosso: dopo una certa ora le strade diventano semi deserte e i criminali la fanno da padrone. A rimetterci il cellulare, il portafoglio e molto spesso la salute sono i pochi frequentatori che rientrano a casa alle ore piccole. Addirittura c'è chi pensa a spedizioni punitive, perché pare che tutti abbiano capito chi sono i ragazzi che scippano e aggrediscono. Insomma, prima che la situazione precipiti ulteriormente è necessario affrontare il problema con serietà e idee. O San Salvario rischia di tornare ai tempi bui che nessuno vuole più vivere.