19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Gioco d'azzardo

Gioco d’azzardo patologico: in Piemonte sono 1.400 le persone in cura nelle Asl

La Regione è pronta a strutturate un piano integrato unico che contempli tutte le azioni previste dalla legge. Per contrastare la ludopatia la Regione investe 100 milioni di euro del fondo sanitario nazionale

TORINO - Sono oltre 1.400 i piemontesi affetti da ludopatia seguiti dalle Asl regionali e dalle equipe dedicate. Un problema non da poco ed è per questo che molti comuni stanno provando a mettere un freno al crescente fenomeno della sale gioco. Torino è uno di questi e la prima cittadina Chiara Appendino lo scorso 10 ottobre aveva firmato un’ordinanza per ridurre le ora di accensione della slot machine, consentendole solo dalle 14 alle 18 e dalle 20 a mezzanotte: il provvedimento è stato però sospeso in attesa che il Tar del Piemonte faccia una valutazione di merito. Guardando più in generale la regione, la legge contro il gioco d’azzardo patologico approvata nel maggio scorso sta dando buoni risultati. A confermarlo è l’assessore alla Sanità Antonio Saitta: «La norma sta fornendo uno strumento utile a tutti i Comuni interessati a intervenire in questo ambito. Le decisioni delle amministrazioni di porre un freno, per esempio, all'installazione delle slot machine ha provocato in diversi casi dei contenziosi con i gestori delle macchinette. E' questo il caso di Torino. Lo constato con stupore, ma devo dire che se prima il Tar dava torto ai Comuni, con questa legge ha il riferimento legale per dare loro ragione».

Investiti oltre 100 milioni di euro
Per contrastare il gioco d’azzardo patologico la Regione investe 100 milioni di euro del fondo sanitario nazionale, più 3,7 milioni di euro del fondo nazionale messi a disposizione con un decreto del 16 novembre scorso. «Abbiamo atteso prima di strutturare il piano, ma ora siamo pronti a partire», ha detto ancora Saitta. L’intenzione della Giunta regionale è quella costruire un piano integrato unico che contempli tutte le azioni previste dalla legge e coinvolga comuni, Prefetture, Questure, Agenzia dei Monopoli, Camere di Commercio, Confcommercio, enti di esercizio del trasporto pubblico locale e regionale. A breve ci sarà un incontro con tutti i soggetti interessati per elaborare una strategia univoca partendo dalle rispettive competenze specifiche.