18 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Qualità aria

L’aria è sempre più cattiva, il Piemonte rischia una multa milionaria «a vita»

I continui sforamenti, oltre che a un enorme danno alla salute rischiano di portare anche dei grandi danni economici: si parla di una multa di 100 milioni di euro per ogni anno non in regola

TORINO - Che la pessima qualità dell’aria fosse un problema per i cittadini piemontesi non lo si scopre di certo oggi, ma la novità è che i continui scoramenti dei livelli minimi della qualità dell’aria rischiano di causare più di un danno dal punto di vista… economico. Sì, avete capito bene. Il motivo? Una maxi multa inflitta all’Italia da parte dell’Unione Europea. Il Piemonte, essendo una delle regioni più inquinate, potrebbe essere costretto a sborsare una cifra da capogiro.

Perchè il Piemonte rischia la maxi multa
Ma facciamo chiarezza: molto probabilmente, nei prossimi giorni, il nostro Paese verrà multato di un miliardo di euro dall’Europa a causa della pessima qualità dell’aria. I «problemi» ambientali verranno quindi pagati anche dalle regioni, in proporzione alla situazione presente nell’ultimo anno. Avendo più volte il Piemonte sforato i parametri prestabiliti, è probabile che la cifra che la nostra Regione sarà costretta a pagare si possa aggirare tra gli 80 e i 100 milioni di euro per tutti gli anni che verranno impiegati nel mettersi in regola: di fatto, visto il trend, è possibile che questa diventi una «multa a vita». Tutto questo a meno che non avvenga un cambiamento radicale e, soprattutto, repentino. Va però spiegata un’altra cosa: le regioni non dovranno tirar fuori dalle proprie tasche i soldi, quest’ultimi saranno infatti trattenuti dai fondi europei destinati alle regione per i contributi allo sviluppo.

Cosa ci riserva il futuro?
Sia chiaro, il problema in Piemonte non riguarda solo Torino. Anzi. La maglia nera spetta a Novara, che per ben tre giorni consecutivi ha sforato i 100 microgrammi per metro cubo di Pm10. L’inizio del 2017, ambientalmente parlando, è stato terribile. La speranza è che le piogge attese già in serata su tutta la regione possano migliorare la situazione, ma è facile che dopo qualche giorno di aria pulita, i valori possano tornare di nuovo a livelli altissimi. Una brutta consuetudine che rischia di ripetersi da qui a fine inverno, fin quando i riscaldamenti saranno sparati al massimo. Servono dunque rimedi urgenti e «rivoluzionari», perché la situazione sta toccando picchi allarmanti. Per la salute e, da oggi, anche per le casse del nostro paese.