19 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Immigrazione

«Rintracciate 25 nigeriani irregolari»: è polemica per l’ordine del Ministero alla Questura di Torino

Il telegramma è stato spedito da Roma una settimana fa. Insorgono le associazioni che si occupano dei diritti dei migranti: «Impensabile chiedere il rintracciamento per gruppi etnici». E c’è chi lancia il paragone con Trump

TORINO - L’ordine è perentorio e arriva con un telegramma spedito alla Questura di Torino, Roma, Brindisi e Caltanissetta, i comuni con un Cie attivo: «Procedere alle audizioni a fini identificativi di sedicenti cittadini nigeriani rintracciati in posizione irregolare sul territorio nazionale per il loro successivo rimpatrio». Il mittente? Il Ministero dell’Interno. Una circolare che, inevitabilmente, ha subito sollevato un numero elevatissimo di polemiche. C’è chi parla di rastrellamenti, chi si indigna, chi invoca i principi fondamentali di diritto e chi addirittura lancia paragoni con le politiche anti-immigrati del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Le reazioni sdegnate della associazioni e del web
Come si evince dal telegramma, l’obiettivo è quello di trovare delle persone da rimpatriare tramite un volo charter già pronto a partire. Le persone da trovare sono 95: 50 donne provenienti da Roma, 25 uomini da Torino, 10 da Brindisi e 10 da Caltanissetta. Non si parla infatti di persone specifiche, selezionate in base a reati commessi ma di un numero definito di soggetti indefiniti. Le Questure, per ottemperare all’ordine pervenuto dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza, sono invitate a effettuare servizi mirati entro il 18 febbraio. La diffusione della circolare ha generato un numero elevatissimo di reazioni. A indignarsi maggiormente sono le associazioni che si occupano dei diritti dei migranti, ma anche sui social network il post del Baobab Experience ha generato migliaia di condivisioni e commenti. Filippo Miraglia, vicepresidente dell’Arci Nazionale, affida a Facebook la propria posizione: «Telegramma allucinante, si tratta di un’azione di espulsione collettiva, vietata dalla legge, fatta sulla base della nazionalità e quindi discriminatoria. 

I Cie al centro del dibattito
Va specificato come secondo il Garante nazionale dei detenuti non vi siano irregolarità sul piano formale. Le associazioni chiedono a gran voce che  le operazioni rispettino i principi fondamentali dello stato di diritto. E’ chiaro quindi che l’accordo con l’ambasciata della Repubblica federale della Nigeria verrà rispettato, ma difficilmente le polemiche scemeranno nel breve periodo. D’altra parte, il tema dei Cie è più che mai attuale: il ministro Minniti aveva chiesto l’apertura di nuovi centri, mentre il Comune di Torino recentemente si è espresso a favore della chiusura di quello di corso Brunelleschi. Il telegramma è solo l’ultimo capitolo in ordine cronologico di un tema più che mai attuale e oggetto di dibattito.