28 marzo 2024
Aggiornato 20:00
Omicidio nel ferrarese

Il pentimento in carcere dopo l’omicidio: «Non volevo uccidere mamma e papà»

Ormai le giornate di Riccardo e dell’amico Manuel trascorrono in maniera identica tutti i giorni. Questo lo avrebbe già portato a pentirsi di quanto fatto e a parlarne con la psicologa del carcere

TORINO - E’ passato quasi un mese dal tragico giorno che ha portato via i coniugi Salvatore Vincelli e Nunzia di Gianni. Era il 10 gennaio quando il figlio sedicenne della coppia, Riccardo, e il migliore amico di poco più grande, Manuel, hanno messo in pratica il piano organizzato per porre fine all’esistenza dei due torinesi trasferitisi a Pontelagorino, in provincia di Ferrara, per mettere su famiglia e gestire un ristorante. Non c’era feeling tra il figlio e i genitori, non si sentiva capito. E così, pagando un’ottantina di euro all’amico e promettendone altri mille a conti fatti, è stato compiuto il duplice omicidio. Ma ora, a oltre tre settimane da quel giorno, pare che entrambi si siano pentiti di quanto fatto.

«Ero come in trance»
Le giornate di Manuel e Riccardo trascorrono in maniera identica tutti i giorni all’interno del carcere minorile. Riccardo, il figlio delle due vittime, si trova al Ferrante Aporti di Torino. Si è pentito di quello che ha fatto, avrebbe riferito alla psicologa della struttura carceraria di essersi trovato in stato di trance, di aver agito senza lucidità e senza capire realmente che cosa stesse facendo. «Non volevo che morissero», avrebbe detto più volte raccontando una vicenda che inevitabilmente lo segnerà a vita.

L’avvocato punta alla comunità
Riccardo è difeso dall’avvocato Gloria Bacca. Secondo il legale il ragazzo si sarebbe realmente pentito e queste tre settimane di carcere lo avrebbe in qualche modo risvegliato e la detenzione, sempre per l’avvocato, non è la soluzione ideale perché si rischierebbe di perdere completamente il giovane. Pur non avendo presentato ricorso al Tribunale del Riesame, la decisione dei giudici a cui mira è quella dell’affidamento a una comunità.