27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Rapina

«Se chiami aiuto ti sparo», rapina in casa di un disabile in corso Tazzoli

La polizia è riuscita ad arrestare il rapinatore e denunciare la sua complice, la donna delle pulizie. Il colpo aveva fruttato poco più di 1.500 euro

TORINO - La rapina che aveva studiato in ogni minimo particolare non è andata esattamente come aveva immaginato ed è stato arrestato poche ore dopo aver messo a segno il colpo. Insieme al rapinatore, un cittadino italiano di 62 anni pregiudicato, è stata denunciata anche una donna che faceva le pulizie in casa della vittima.

Il tutto si è svolto in un appartamento di corso Tazzoli dove vive un uomo di 75 anni disabile. Quest’ultimo, pensionato, si trovava in casa con la donna delle pulizie quando all’improvviso gli si è parato di fronte un uomo con indosso un giubbotto nero, uno scalda collo del medesimo colore e una pistola in mano. «Dammi i soldi che hai nel portafogli e non provare a chiamare aiuto o urlare perché ti sparo». E così prima di uscire, nonostante la vittima lo avesse riconosciuto, il rapinatore gli ha portato via oltre 1.500 euro.

Nonostante le intimidazioni il settantacinquenne ha chiamato il 113 e fornito tutte le descrizioni del suo rapinatore. I poliziotti lo hanno identificato in via Dina angolo corso Siracusa a bordo di un’autovettura, e successivamente fermato in corso Agnelli. Nonostante apparisse molto agitato al controllo, la perquisizione ha dato esito negativo. Diversa quella fatta nell’abitazione dell’uomo, dove gli agenti hanno trovato sul divano di fronte all’ingresso sia lo scalda collo, che il giubbotto nero che la pistola, una semi automatica a gas.

Oltre all’arresto dell’uomo, come detto in precedenza, è scattata la denuncia per la donna delle pulizie. Sul cellulare del rapinatore infatti sono stati trovati messaggi e chiamate tra i due. La donna lo avrebbe favorito lasciando aperta la porta di casa con la scusa di dover fare asciugare il pavimento lavato da poco.