19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Storie di Torino

Torino, la leggenda del Toro Rosso ubriaco che salvò la città da un drago spaventoso

La leggenda popolare non ha dubbi: dall’esito di quell’epica battaglia deriva il nome della nostra città. Ma quanto c’è di vero in questa storia tramandata nei secoli?

TORINO - Dietro ogni grande città vi sono sempre grandi leggende. E’ così anche per Torino, capoluogo del Piemonte che nella sua storia secolare ha visto intrecciarsi storie incredibili e miti popolari a realtà gloriose e certe. Vi siete mai chiesti come mai la nostra città si chiama così? Storici e studiosi, ancora oggi, non sono riusciti a mettersi d’accordo: c’è chi dice che Augusta Taurinorum derivi dalla parola «Thor» (monte) e chi afferma che i Taurini (gli abitanti della città) venissero chiamati in questo modo perché abili allevatori di tori. Accantoniamo per un attimo le dispute tra studiosi e addentriamoci all’interno di un’altra battaglia, quella raccontata da una leggenda popolare tramandata nel tempo: la mitica lotta tra il toro ubriaco e il drago feroce. 

Un Toro Rosso per salvare il villaggio dal drago
La leggenda racconta di un drago malefico e spaventoso, capace di portare terrore, fuoco e fiamme tra gli abitanti del villaggio che si sviluppava vicino al fiume Padus, il nostro fiume Po. Parliamo di un insieme di capanne, casette e nulla di più. Il drago era considerato un vero e proprio flagello per la popolazione: uccideva persone, sterminava le pecore al pascolo e dava fuoco alle abitazioni. Per gli uomini affrontarlo era impossibile. Ecco perché, dopo una riunione, decisero di affidare i propri destini nelle capacità di un animale unico per forza, coraggio e determinazione: un toro enorme dal pelo rosso, il più grande e possente mai esistito. Il toro venne mandato a combattere la spaventosa creatura con il chiaro obiettivo di salvare una volta per tutte il villaggio e le persone che l’abitavano.

L'epica battaglia tra il drago e il Toro ubriaco
Ovviamente, viste comunque le differenze a livello di dimensioni tra drago e toro, gli abitanti decisero di «aiutare» la propria bestia e renderla ancora più sprezzante del pericolo facendole bere del potentissimo vino rosso misto ad acqua. Un mix letale. L’animale, ubriaco e indomito, sfidò il drago senza paura. Il combattimento fu durissimo, con fuoco e fiamme ad alternarsi a potenti cariche e incornate. Nonostante una ferita mortale, il toro rosso riuscì a infilzare con le corna il drago e ad ucciderlo. Poco dopo, portato in trionfo dalla popolazione, morì. Un sacrificio che permise agli abitanti del villaggio di liberarsi una volta per tutte dalle grinfie della bestia feroce. Per sdebitarsi, quest’ultimi consacrarono l’animale aggiungendolo all’olimpo delle proprie divinità e innalzandolo a simbolo della propria città.

E se avesse vinto il drago?
L’esito di questa battaglia leggendaria ha davvero condizionato la storia di Torino? Pensateci un attimo: se le cose fossero andate diversamente, magari oggi vi ritrovereste a bere l’acqua non da un Toret, ma da una fontana a forma di drago. Sulle bandiere blu non trovereste il toro, ma una figura mostruosa e portatrice di fuoco. Ecco perché in fondo ci piace credere che sia davvero andata come narrato dalla leggenda. D’altra parte, noi torinesi siamo così: tenaci, coraggiosi e pronti al sacrificio. Proprio come il Toro Rosso che vinse (per fortuna) quell’epica battaglia.