27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Università

Politecnico, il discorso di uno studente lascia senza parole: «La disoccupazione è prossima allo zero»

Insolita orazione del rappresentante degli studenti del Politecnico di Torino, Marco Rondina, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico

TORINO - Un lungo applauso per il discorso di Marco Rondina, rappresentante degli studenti del Politecnico di Torino, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2016-2017. Rondina, con straordinaria lucidità, dipinge un quadro idilliaco della situazione universitaria e lavorativa attuale. Con pennellate nitide e ben definite ci mostra un mondo dove il numero degli studenti che decidono di proseguire gli studi è in costante aumento, dove l'istruzione è gratuita, le facoltà a numero chiuso sono state abolite e la disoccupazione giovanile è vicina allo zero. Uno scherzo? Purtroppo sì.

Problemi reali 
Di fronte all'incisiva trovata oratoria di Rondina, platea e professori sono rimasti senza parole. Eppure non si tratta soltanto di un gioco di mera retorica, i problemi del mondo universitario purtroppo sono concreti e di grande complessità. L'intervento prosegue infatti con toni più seri e, abbandonato il «discorso che tutti vorremmo ascoltare»,  Rondina passa ad analizzare il dramma della mancanza delle risorse del mondo universitario. «Meno professori significa minor capacità ricettiva e una peggiore qualità di didattica e ricerca» sintetizza a tal proposito. Si sofferma inoltre sul dato relativo al numero di giovani laureati, drammaticamente basso, e lancia un campanello d'allarme per quel che riguarda il numero di immatricolazioni in costante diminuzione. Insiste poi sul tema del diritto allo studio e sulle difficoltà economiche che le famiglie incontrano pre permettere ai figli di andare all'Univerisità. Tocca dunque l'annosa questione della meritocrazia, a proposito dice: «Non dobbiamo mai dimenticarci che la qualità di un sistema universitario non dipende dal numero di premi Nobel o dalle sue ricerche di punta, ma dal livello medio dei suoi studenti, ricercatori, docenti e personale».

Citando Gramsci
L'intervento, iniziato con un colpo di teatro, si è concluso guardando alla, così definita, Quarta Rivoluzione Industriale, tema centrale dell'evento. I giovani sono stati  invitati da Rondina a non aver paura del cambiamento e all'Università è stato chiesto di fari capofila in questo momento di transizione culturale. La chiosa del discorso è delegata infine a un giovane Antonio Gramsci che, seppure in tempi diversi, scriveva: «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza».