20 aprile 2024
Aggiornato 18:00
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Gtt, la rivoluzione dei trasporti può attendere: il biglietto cartaceo «non va in pensione»

La città ha un grande obiettivo: utilizzare la tecnologia per rendere più fruibile l’acquisizione di un biglietto e la gestione degli abbonamenti di viaggio. Eppure, nel 2017, il biglietto cartaceo non sembra aver alcuna intenzione di lasciar spazio smartphone e tessere digitali

TORINO - Vi è mai capitato di essere costretti a prendere un pullman di corsa, ma di non avere la possibilità recarvi in una ricevitoria per comprare un biglietto? Probabilmente la maggior parte di voi avrà risposto «sì» a questa domanda. Un problema assai comune, soprattutto durante il weekend o in orari mattutini e serali. La clessidra del tempo va avanti, i progressi della tecnologia sono notevoli, eppure a Torino per viaggiare sui mezzi pubblici si è «quasi» costretti a recarsi in un punto vendita per acquistare un biglietto cartaceo. L'amministrazione vuole rivoluzionare il sistema di acquisto, ma le tempistiche sembrano essere piuttosto lunghe.

La sperimentazione fallita
A parte la smart card Bip o la Pyou Card, che soddisfano le esigenze degli abbonati, caricare su un sistema multimediale un biglietto singolo è pressoché impossibile. Introdurre la possibilità di ricaricare tramite l’app migliorerebbe (e non poco) la qualità del servizio. Ecco perché da tempo la classe politica, gli ultimi in ordine cronologico i consiglieri del M5S, chiede a Gtt di migliorare le formule di pagamento, per incentivare di più l’utilizzo del servizio di trasporto pubblico. Le sperimentazioni fin ora condotte però non hanno portato ad alcun risultato. Qualcuno ricorderà la collaborazione tra Gtt e PosteMobile, in grado di offrire il servizio Trasporti NFC. La procedura volta a mandare in pensione il cartaceo in favore della digitalizzazione era semplice: «Scegli la sim NFC di Poste Mobile, scarica l’app di PosteMobile, aggiungi la tua tessera Gtt, avvicina lo smartphone al validatore». Tutto molto semplice, peccato che la sperimentazione abbia fallito completamente: «Non lo usavano nemmeno i dipendenti di PosteMobile» fanno sapere da Gtt. 

Sperimentazioni e volontà di cambiare, ma il cartaceo resiste
Archiviata anche la possibilità di acquistare il biglietto tramite sms. Il motivo è presto spiegato: solo il costo dell’sms (9 o 18 centesimi a seconda dell’operatore) aumenterebbe di troppo la percentuale di costo del singolo biglietto. Nonostante in altre città questo tipo di validazione è già a disposizione degli utenti, a Torino non sembrano esserci attualmente le condizioni necessarie. Il messaggio di Gtt è chiaro: ok al biglietto elettronico, purché sia un sistema sicuro e collaudato. Ecco perché la sperimentazione parte dai carnet e solo in un secondo momento verrà poi estesa al biglietto singolo su tessera. Insomma, la strada per l’abbandono del cartaceo, auspicato anche in un’ottica di risparmio nella produzione dei rifiuti, sembra ancora lunga e piena di ostacoli. Decisivo in tal senso la sinergia tra l’assessorato ai Trasporti e quello dell’Innovazione guidato da Paola Pisano: spostare il supporto fisico al supporto tecnologico deve essere una sfida di tutta la città. I benefici, come noto, sarebbero tantissimi. Ma il cartaceo, per ora, resiste.