26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Tragedia a Courmayeur

Nella valanga di Courmayeur c’è una vittima torinese: Federico Mighetto, designer di 35 anni

Tra le tre vittime della slavina in Val Veny c’è anche un ragazzo nato a Moncalieri. Nonostante fosse un esperto scialpinista, la valanga lo ha colto di sorpresa. La salma è stata trasportata ad Aosta

COURMAYEUR - Nella tragedia avvenuta ieri in Val Veny, a Courmayeur, sono morte tre persone e altre tre sono rimaste ferite. Tra le vittime c’è anche un torinese, Federico Mighetto, designer industriale di 35 anni, amante di rugby e montagna. Una passione, quest’ultima, di cui andava molto fiero, come dimostrano le tante fotografie pubblicate sul suo profilo Facebook e quella frase dell’alpinista Walter Bonatti, riportata nell’immagine del profilo, che forse racchiudeva meglio di tutte il suo pensiero: «Le grandi montagne hanno il valore degli uomini che le salgono, altrimenti non sarebbero altro che un cumulo di sassi». L’incidente di ieri però lo ha colto impreparato. Beffardo il destino. Lui, esperto di scialpinismo era con 17 freerider, la maggior parte dei quali erano stranieri. Poco prima delle 13 la valanga li ha sorpresi e Federico Mighetto, insieme a un belga e a un tedesco, è stato travolto e ha perso la vita.

Da Moncalieri a Torino e poi Rivoli
Federico Mighetto era nato a Moncalieri. Torino era diventata presto la sua seconda casa per lo studio: aveva infatti conseguito la laurea al Politecnico di Torino in disegno industriale e poi la specializzazione in «product service system design» tra Milano e Shanghai. La Cina era un’altra delle sue passioni, quasi al livello del football americano, lo sport tanto amato che lo aveva portato a Rivoli a giocare come difensore nei Blacks, squadra che milita in serie A2 e che dopo aver appreso la notizia ha annunciato il lutto.

La salma ad Aosta
I genitori e la fidanzata di Federico Mighetto sono stati chiamati ad Aosta per il riconoscimento della salma. Un’operazione difficile, tanto che ad attenderli all’ingresso delle camere mortuarie c’era anche una psicologa. Nella stessa struttura sanitaria è stata trasportata anche Eleonora Fornaris, 32 anni, anche lei torinese e presente in Val Veny al momento della slavina. Si è salvata grazie all’airbag ma ha riportato una brutta frattura alla gamba: non è in pericolo di vita, ma anzi in un mesetto dovrebbe tornare a camminare.