29 marzo 2024
Aggiornato 00:30
Morto il 3 ottobre 2016

Neonato trovato morto nell’armadio di casa, l’uccisione è avvenuta dopo il parto

Al momento è ipotizzato il reato di infanticidio e occultamento di cadavere per la madre del neonato trovato morto, una donna peruviana di 36 anni. Per il marito l’ipotesi di reato è solo di occultamento di cadavere

TORINO - La madre aveva detto di aver chiuso il corpo del neonato nel sacchetto di nylon e poi dentro all’armadio credendo che fosse morto, per nasconderlo dalla vista della figlia più piccola. Ma i fatti non sarebbero andati proprio in questo modo, almeno secondo quanto è emerso dalla consulenza medico legale fatta sul corpo, ormai privo di vita, da parte del medico legale Roberto Testi. Il piccolo è nato vivo e poi, solo in un secondo momento, è morto. «Il quadro lesivo», scrive il medico legale, «non è compatibile con lesioni di parto, mentre è del tutto armonico con l’azione di terze persone», tradotto il neonato è stato ucciso da qualcuno e, nella fattispecie, gli è stata schiacciata la testa. Solo dopo sarebbe stato chiuso prima nel sacchetto e poi nascosto nell’armadio dove lo hanno rinvenuto i carabinieri.

Infanticidio e occultamento di cadavere
Il pubblico ministero Lisa Bergamasco sta cercando di ricostruire quanto avvenuto lo scorso 3 ottobre nell’alloggio Atc di via Luserna di Rorà. Al momento è ipotizzato il reato di infanticidio e occultamento di cadavere per la madre del neonato trovato morto, una donna peruviana di 36 anni. Per il marito l’ipotesi di reato è solo di occultamento di cadavere. Durante i primi interrogatori la trentacinquenne aveva raccontato alla pm che, al momento del parto, si trovava in casa con la figlia di cinque anni. Solo in un secondo momento sarebbe arrivato il marito il quale ha chiamato i soccorsi.

Gesto volontario o no?
Già l’esame istologico aveva confermato la morte post parto. Adesso che è arrivata una seconda conferma, quella della morte per mano di un terzo, c’è da stabilire se questa sia stata volontaria o meno.