Sempre più spostamenti in bici a Torino, nasce la Consulta della Mobilità Ciclistica
Avrà tre funzioni il nuovo organo: propositive, consultive e di confronto con l’amministrazione con l’obiettivo di ridurre l’incidenza del traffico privato a motore e la sua velocità
TORINO - Funzioni propositive, consultive e di confronto con l’amministrazione. Questi i tre compiti della «Consulta comunale della mobilità ciclistica e della moderazione del traffico», nato per la prima volta a Torino per discutere politiche e iniziative sulla mobilità dei mezzi a due ruote per ridurre l’incidenza del traffico privato a motore e la sua velocità. Ad approvarla è stata il Consiglio comunale stesso che, ha anche specificato, che il parere del nuovo organo sarà obbligatorio ma non vincolante per l’amministrazione.
La composizione della Consulta
Faranno parte della Consulta le associazioni iscritte al Registro delle associazioni del Comune di Torino che abbiano una coerenza tematica statutaria. Le associazioni saranno invitate direttamente dalla presidenza del Consiglio comunale e dovranno dare conferma di adesione entro 30 giorni. La Consulta dovrà approvare un proprio Regolamento interno, sarà votato dai membri della Consulta e poi la Giunta comunale verificherà la sua conformità ai principi generali e ai valori della Costituzione, alla normativa vigente e allo Statuto della Città.
Una Consulta senza oneri
La Consulta della mobilità farà riferimento al Consiglio comunale e in particolare alle Commissioni Ambiente e Trasporti con il presidente che rimarrà in carica massimo per due anni. Ultima cosa, non meno importante delle altre: dall’organo istituito dalla Sala Rossa non dovranno derivare oneri economici per il bilancio della Città.
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