23 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Regione Piemonte

Chiamparino diventa social: «Scrivetemi i vostri problemi su Facebook e vi risponderò»

Il presidente della Regione Piemonte ha deciso di utilizzare i social network come tanti altri politici e di creare un filo diretto con i cittadini. Partendo proprio dalle richieste di questi ultimi a cui, dice, risponderà nel giro di qualche giorno

TORINO - Il presidente della Regione Sergio Chiamparino ha deciso di tecnologizzarsi e utilizzare i social network, come ormai fanno tantissimi politici, anche per dialogare direttamente con i cittadini. La pagina su Facebook ce l’ha da diverso tempo, ma i 21mila «mi piace» la dicono lunga su quanto fosse istituzionale e nulla più. Da oggi però si cambia registro a Palazzo Lascaris, come annuncia lo stesso numero uno della Regione con un post: «Vi invito a continuare a scrivermi, usando anche questa pagina FB, nel caso abbiate problemi o quesiti che riguardano l’amministrazione regionale. Con l’aiuto del mio staff, provo a rispondere a tutti nel giro di qualche giorno, e mi dispiace quando registro il vostro stupore nel sentirvi ascoltati, perché per me la politica è anzitutto ascolto e vicinanza ai cittadini».

Le prime richieste
La promessa di ricevere una risposta dal presidente Chiamparino ha iniziato da subito a fare gola e, nonostante l’invito dicesse di mandargli un messaggio privato, qualcuno ha pensato bene di esporre il proprio problema direttamente nei commenti. Come Paola Rizzo: «Le racconto cosa devo fare per essere curata: con lo spostamento del reparto di oncologia da Lanzo a Ciriè mi devo svegliare alle 6 del mattino uscire di casa alle 7 ed essere a Ciriè per le 8, fare esami del sangue poi la visita con i medici e poi se i valori sono buoni il giorno dopo stessa ora stesso posto fare le chemioterapia! Tutto ciò partendo quasi dal Col del Lys (che lei amante della montagna conosce bene) le sembra normale?» , oppure Federica Piazzale: «Vorrei segnalarle i disagi nei trasporti in Valsesia a causa dell'abolizione della ferrovia Varallo-Novara. Si trattava di una tratta importante che metteva in comunicazione una vallata montana, di per sé isolata, con le grandi città come Milano. La usavano molti pendolari e studenti. Certo era in perdita, ma per noi era un mezzo di trasporto importante e la regione non può guardare sola ai profitti, ma anche alla qualità della vita dei Piemontesi! Non si potrebbe ripristinare?».