19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Incendio ex Gondrand

Ex Gondrand, qualcuno ha appiccato l’incendio: il rogo è doloso

Tre i punti di innesco rilevati dai vigili del fuoco: nel magazzino presenti opere d’arte di Palazzo Madama, Gam e Castello di Rivoli per un valore di centinaia di miglia di euro

TORINO - Dopo le fiamme il fumo nero, un’ombra buia avvolge la vicenda dell’ex Gondrand. Una volta domate le fiamme infatti, i vigili del fuoco hanno rilevato tre punti d’innesco: ci sono pochi dubbi, l’incendio ha origini dolose. Il fuoco è divampato a due passi dal magazzino dell’azienda che si occupa di traslochi e logistica di materiali.

I reperti d'arte salvati dalle fiamme
Carabinieri, vigili del fuoco e polizia giudiziaria hanno acquisito i filmati delle telecamere che potrebbero svelare non solo l’esatta dinamica, ma anche chi ha appiccato l’incendio. Quel che è certo è che le fiamme si sono propagate in un deposito affittato a un cittadino nigeriano adiacente al capannone. All’interno del magazzino salvato dalle fiamme erano custoditi reperti dal valore altissimo, di centinaia di migliaia di euro: parliamo di opere d’arte appartenenti alla Gam, a Palazzo Madama e al Castello di Rivoli. Beni culturali salvati dai vigili del fuoco, ma che hanno rischiato di bruciare in un incendio vastissimo e doloso.

Le indagini per chiarire gli aspetti misteriosi di questa vicenda
Le fiamme per fortuna hanno risparmiato le opere d’arte ma non hanno lasciato scampo a diversi mezzi parcheggiati all’interno del cortile, una ventina di camion circa. Il proprietario ora rischia una multa per smaltimento illecito, visto che i camion erano stati sequestrati un mese fa dalla polizia municipale. Al loro interno elettrodomestici e materiali che, con ogni probabilità, avrebbero dovuto essere rivenduti in Africa. Le indagini chiariranno anche gli aspetti più ombrosi di questa vicenda.