19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Appendino

Torino, il debito è milionario: Appendino punta il dito contro l’ex Giunta Fassino

La sindaca è intervenuta in aula per quello che, di fatto, è stato uno dei giorni più difficili dell’amministrazione pentastellata. Il bilancio verrà approvato, ma tra Infra.To e Ream il debito del Comune di Torino sale di 40 milioni di euro: “Per loro, contributi mai obbligatori…”

TORINO - Sono giorni difficili per il Comune di Torino. Dopo un Consiglio comunale infinito, contraddistinto da un dibattito accesissimo e finito solamente in tarda serata, anche la sindaca è stata costretta ad ammettere che il pre-dissesto è una possibilità concreta. Sono 40 i debiti fuori bilancio certificati, tra Ream e Infra.To. Da dove derivano? Secondo la sindaca le responsabilità sono chiare: «Come ben sapete, la passata Giunta ha sempre considerato i contributi come non obbligatori e, per questa ragione, negli anni 2014, 2015 e 2016 non è stato corrisposto alla società un importo pari ad Euro 34.794.054». Il riferimento va ai debiti accumulati con Infra.To da Piero Fassino, grande assente in aula.

Ream, la spiegazione di Chiara Appendino
Le spiegazioni della sindaca arrivano in serata, dopo un pomeriggio di fuoco, passato in ufficio. Quando Appendino arriva in aula, la situazione è più che mai tesa. La prima cittadina inizia con il caso Ream e quei 5 milioni in ballo: «Abbiamo preso atto della valutazione espressa da parte dei Revisori dei Conti che tale debito sarebbe configurabile come debito fuori bilancio ex art. 194 del TUEL. Mi preme ricordare a quest’Aula due passaggi fondamentali: il primo relativo alla delibera del 22 dicembre 2012 nella quale veniva espressamente detto che «Qualora, a seguito di tale procedura (ci si riferisce alla procedura di gara che ha aggiudicato alla società Amteco & Maiora), che verrà attivata tramite bando da approvarsi con separato provvedimento, l’aggiudicatario non fosse la Ream sgr SpA, la Città provvederà unicamente a restituire la caparra corrisposta da quest’ultima in sede di stipulazione del contratto preliminare di cessione del diritto di superficie sull’area A con i relativi interessi legali. Con comunicazione del Presidente di REAM sgr SpA Giovanni Quaglia del 21 aprile si richiede il pagamento per l’anno 2018 inviando in allegato il conteggio degli interessi. Alla luce di tale richiesta, e non essendo precisato negli atti sopra richiamati, alcun termine, questa Amministrazione aveva provveduto ad inserire per l’anno 2018 con specifico emendamento il finanziamento necessario. Alla luce del supplemento al parere fornito dall’Organo di Revisione in data 27 aprile, ieri, si provvederà invece ad avviare le procedure di cui all’art. 194 TUEL».

Infra.To e la voragine di 34 milioni
Capitolo Infra.To e quei 34 milioni che aumentano la voragine del debito: «Come ben sapete, la passata Giunta ha sempre considerato i contributi come non obbligatori e, per questa ragione, negli anni 2014, 2015 e 2016 non è stato corrisposto alla società un importo pari ad Euro 34.794.054: nello specifico Euro 2.930.185,20 nell’anno 2014; Euro 15.883.717.02 nell’anno 2015 ed Euro 15.980.151,98 nell’anno 2016. Nella relazione del 17 gennaio 2017 relativa al Rendiconto 2014 e al Bilancio Previsionale 2015 avevo già evidenziato che «Sembra importante sottolineare come, a questo proposito, l’interpretazione amministrativa seguita dalle precedenti Amministrazioni fosse che l’Ente non provveda a pagare la rata di ammortamento dei mutui (...) ma corrisponda solamente contributi a posteriori a copertura dell’investimento sotto forma di trasferimento di capitale. Tale interpretazione è stata seguita dalle precedenti amministrazioni e, salvo recepimento di osservazioni o modifiche sul punto, è al momento mantenuta nel bilancio previsionale 2017. Per tali ragioni, non avendo ancora questa Amministrazione approvato il Rendiconto dell’anno 2016 si terrà conto di tali osservazioni, avviando contestualmente senza indugio le procedure previste dal TUEL».

La conclusione
Ecco perché visto il parere dell’organo di revisione, per non produrre un danno al Comune di Torino, l’amministrazione procederà secondo i tempi previsti all’approvazione del bilancio previsionale e delle delibere relative ai debiti fuori bilancio.