18 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Tragedia

Perde figlia e moglie in nove giorni, a Roberto è rimasto solo Mattia: «Vado avanti per lui»

Roberto Masala in poco più di una settimana ha visto morire sua figlia Giorgia, venuta al mondo senza vita, e sua moglie Sara. Due decessi su cui la magistratura ha aperto un fascicolo. Lui continua a chiedersi: «Come può succedere una cosa del genere nel 2017?”.

TORINO - Un destino infame gli ha portato via la figlia e la moglie nel giro di nove giorni. Prima la bambina che è venuta al mondo senza vita alla trentaquattresima settimana: i medici dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri, quando la donna era corsa d’urgenza per lancinanti dolori al petto, hanno proceduto con il cesareo immediato sentendo che il battito della piccola era sempre più labile. E’ andata però come nessuno avrebbe voluto. L’avrebbero chiamata Giorgia. Poi il trasferimento alle Molinette perché i dolori di Sara Festa non cessavano e avevano anzi coinvolto anche le gambe. Le condizioni sono peggiorate fino alla notte del 23 aprile quando è deceduta. Oggi, a una settimana da questa tragedia personale, Roberto Masala, marito e padre di Sara e Giorgia, continua a guardare il cielo e a ripetere che deve andare avanti per Mattia, il primogenito della coppia che ha quattro anni.

«Mattia sa tutto», racconta Roberto con le lacrime agli occhi e suo figlio in braccio, «ho voluto che sapesse la verità e gliel’ho voluta dire io». In questi giorni avrebbe dovuto festeggiare una nascita, quella di Giorgia, e invece si ritrova a portarsi dietro un doppio strappo al cuore: «Devo andare avanti per Mattia, lui è un bimbo speciale, è forte e la mamma lo sta guardando dal cielo».

Roberto continua anche a chiedersi i perché di questa doppia tragedia, i dubbi e le domande lo attanagliano: «Non capisco come possa succedere una cosa del genere nel 2017». Parla e ripercorre le ultime settimane, quando la felicità giorno dopo giorno si è trasformata in dolore: «Con mia moglie ci siamo affidati a un ginecologo che conoscevamo bene, aveva già fatto nascere Mattia quattro anni fa. Appena ha riscontrato la pressione alta di Sara ci ha consigliati di andare all’ospedale Santa Croce e noi lo abbiamo seguito. A Moncalieri hanno ricoverato mia moglie per una settimana e poi, quando la pressione si è abbassata, l’hanno dimessa. Ma già dal giorno dopo era tornata a salire e siamo tornati in ospedale più volte».

Questo non è che l’inizio del calvario che porterà alla morte di Giorgia e Sara. «Una notte mia moglie mi ha svegliato con un forte dolore al petto», racconta ancora Roberto, «siamo corsi in ospedale e quasi subito l’hanno portata in sala operatoria per un cesareo d’urgenza visto che il battito della bambina era molto basso». Poco dopo la prima brutta notizia: «La dottoressa è uscita fuori e ci ha detto che la piccolina era nata morta. Un colpo al cuore. Ce l’hanno lasciata tutto il giorno, sembrava che dormisse. Era proprio bella».

Poi la moglie. Sara Festa ha continuato a lamentare forti dolori al petto e anche alle gambe, lo fanno presente e «ci rispondevano che si trattava di una cosa normale dovuta dal parto». Ma Roberto vedeva che la moglie non stava per nulla bene: «Mia moglie a un’infermiera ha anche detto: ‘Mia figlia adesso non c’è più ma per favore non fate morire anche me che ho un bimbo di quattro anni a casa’. Purtroppo però non è andata così, ho perso anche la mia cara Sara. L’unica cosa che mi domando è come possa succedere una cosa del genere nel 2017».