19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Scuola

Genitori in rivolta davanti al Comune: «Trattate i nostri figli come bambini di serie B» 

Si è svolta questa mattina, mercoledì 3 maggio, una manifestazione pacifica contro i tagli alle scuole materne paritarie della città di Torino. Si attende l'incontro della sindaca con il presidente della FISM per discutere dei nuovi fondi da destinare agli istituti paritari. Intanto sono state raccolte più di 9000 firme per sospendere il provvedimento

TORINO - Cosa ci fanno decine e decine di sagome di bambini sul selciato di fronte a Palazzo di Città? Simboleggiano gli oltri cinquemila bambini che a Torino usufruiscono delle scuole materne paritarie FISM (Federazione Italiana Scuole Materne). Questa mattina, mercoledì 3 aprile, genitori e nonni si sono dati appuntamento di fronte al Comune di Torino per manifestare il loro dissenso in merito ai tagli dell'amministrazione pentastellata. I rappresentati della FISM invece si tengono in disparte, aspettando un confronto ufficiale con l'amministrazione cittadina.

L'impatto dei tagli sulle famiglie
Con fischi e grida genitori e nonni hanno incitato la sindaca Chiara Appendino, nel contempo impegnata nella seduta del Consiglio Comunale, a scendere in piazza per confrontarsi con loro su quanto è emerso dal bilancio 2017. La Sindaca aveva incontrato le famiglie lo scorso 10 aprile e, durante quel confronto, aveva affermato che in fase di assestamento di bilancio sarebbe stato possibile riassegnare fondi agli istituti paritari per un totale di circa 250mila euro. «Visto il bilancio, mi sembrano tutte balle», afferma Silvio Magliano, capogruppo dei moderati intervenuto alla manifestazione. La sforbiciata del 25% dei contributi comunali alle scuole materne paritarie della città rappresenta un duro colpo per le famiglie che vedranno aumentare ulteriormente il costo delle rette. Si stima un incremento annuo di circa 130 euro per le finanze familiari; mentre il risparmio per le casse comunali si aggirerebbe intorno ai 750 mila euro. 

Esistono bambini di serie B?
A rischio, secondo genitori e insegnanti, è la libertà di scelta in merito all'istruzione dei propri figli. Tagliare i contributi comunali e aumentare le tasse annuali delle paritarie limita, da un lato, la libertà di scelta dei genitori e mette a rischio, dall'altro, l'intero sistema scolastico cittadino. Dal momento infatti che gli istituti comunali, da soli, non sono in grado di sostenere la domanda delle famiglie torinesi, il contributo delle scuole paritarie assume un'importanza da non sottovalutare. «Se si assegnano 50 milioni alle scuole comunali (che accolgono 7.800 bambini)», commenta ancora il capogruppo Magliano via Facebook «è per lo meno sproporzionato assegnare 2,5 milioni alle Scuole Materne convenzionate (5.500 bambini, 550 dipendenti). Evidentemente per questa amministrazione ci sono bambini e famiglie di serie A e bambini e famiglie di serie B». E' previsto un nuovo incontro nel mese di maggio tra Appendino e Luigi Vico, presidente FISM, durante il quale il Comune informerà le 57 scuole materne paritarie della città dell'arrivo o meno di nuovi fondi da integrare nel "sistema scuola». Nel frattempo sono state raccolte più di 9000 firme per richiedere la sospensione del provvedimento.