20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Grattacielo Regione Piemonte

Grattacielo della Regione, l’odissea continua: il cantiere non riparte

I lavori avrebbero dovuto riprendere il 3 maggio, ma l’accordo con l’impresa edile che dovrà completare l’edificio non è stato ancora siglato

TORINO - Ancora un intoppo, l’ennesimo di un cantiere definito in maniera beffarda «infinito». Sì, stiamo parlando del grattacielo della Regione in via Nizza, di fronte a quella che un domani sarà la stazione della metropolitana «Italia 61»: i lavori, fermi dal novembre 2015, avrebbero dovuto riprendere il 3 maggio invece tutto è ancora in alto mare. Gli operai al cantiere non si sono visti, anzi.

L'accordo non c'è, i lavori fermi di nuovo
Spieghiamo meglio: la Regione non ha ancora firmato l’accordo  l’accordo con Cmb, la ditta subentrata alla fallimentare Coopsette. Dopo gli accordi dello scorso marzo, si pensava che i lavori potessero riprendere in maggio, invece niente. Tutto ancora fermo. Domani la Giunta Chiamparino proverà a dare una sferzata decisiva a questo nuovo intoppo. Il vicepresidente regionale Aldo Reschigna si professa sereno e ottimista, ma i tempi per la ripresa dei lavori rischiano di allungarsi ulteriormente: domani la regione potrà approvare l’accordo, poi sarà Cmb a doverlo sottoscrivere. A quel punto, se tutti i pezzi di questo puzzle dovessero incastrarsi correttamente, il cantiere potrebbe ripartire. Quando? A questo punto non prima di fine maggio o inizio giugno.

La data dell'inaugurazione slitta ancora?
E pensare che i lavori sono ormai completati al 92%, una percentuale altissima. Tra finestre da sostituire, e piccole accortezze, dovrebbero servire 9 mesi per completare il grattacielo. Insomma, tra ritardi, complicazioni e intoppi burocratici, il trasloco fissato ormai per il prossimo anno rimane comunque in bilico. L’ottimismo non può essere contemplato, visto che il cantiere è in ritardo di ormai tre anni e di soldi ne sono stati sprecati parecchi. Riuscirà la Regione a trasferirsi entro il 2018? Ai posteri l’ardua sentenza.