29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Usura

Imprenditore torinese in mano a un usuraio 70enne: «Paga o ci saranno conseguenze»

Fermato usuraio di Torino di settant'anni. In casa sua 35.000 euro in contanti e numerosi assegni con vari importi. Gli agenti di polizia del Commissariato di Barriera di Milano lo hanno incastrato grazie alla testimonianza di una delle vittime

TORINO - L'uomo si aggirava nei pressi di via Botticelli in stato di forte agitazione, spaventato e intimorito, quando gli agenti del Commissariato di Barriera di Milano lo hanno notato e gli si sono avvicinati per capire le ragioni di tale turbamento. Solo allora l'uomo, un piccolo imprenditore di Torino, ha preso coraggio e ha raccontato alla polizia di essere vittima di un usuraio e di avere un appuntamento con lui da lì a poco.

Il racconto della vittima
Pare che nell'ultimo mese l'imprenditore stesse attraversando un periodo di difficoltà nella sua azienda e che perciò si fosse affidato nelle mani di un usuraio, padre di un conoscente. Lo strozzino, un settantenne di Torino, si sarebbe dunque impegnato a prestare all'uomo 9.000 euro, necessari per fronteggiare i debiti più imminenti. La garanzia del debito consisteva in 3 assegni, ciascuno di importo di 3000 euro, più il suv di famiglia. Successivamente, il settantenne ha consegnato all’imprenditore 4600 euro in contanti, in cambio di 2 assegni da 3000 €, post datati. La vittima sarebbe stata inoltre più volte minacciata in merito alla puntualità dei pagamenti, al fine di non incorrere in «spiacevoli episodi»

Lo scambio in corso Belgio
L’incontro con gli agenti è avvenuto proprio a poche ore di distanza dell’ultimo appuntamento fra i due e perciò è scattata un'operazione di appostamento e di pedinamento nei pressi della filiale bancaria di corso Belgio indicata dall’usuraio. Gli operatori hanno così potuto assistere allo scambio e fermare il settantenne. La successiva perquisizione dell'abitazione dell’uomo ha consentito il rinvenimento di 35.000 euro in contanti, nonché di numerosi assegni bancari di vari importi, alcuni privi di beneficiario e data, altri intestati a suo nome, nonché di un’agenda riportante le entrate/uscite di denaro ed anche i tassi d’interessi praticati nei confronti delle vittime, che si attestano sull’ordine del 20/25 per cento mensile.