25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Giunta comunale

In bici da Porta Susa a Porta Nuova: 200mila euro per il nuovo collegamento ciclabile

La Giunta comunale ha approvato lo studio di fattibilità tecnica per la viabilità ciclabile 2017. Questa prevede la realizzazione di un percorso ciclabile da corso Matteotti fino a corso Vittorio Emanuele II e piazza Carlo Felice, via Sacchi e via Nizza

TORINO - La Giunta comunale della sindaca Chiara Appendino ha approvato lo studio di fattibilità tecnica per la viabilità ciclabile 2017 e stanziato una somma di 200mila euro. Soldi che serviranno per la realizzazione di un percorso ciclabile da corso Matteotti fino a corso Vittorio Emanuele II e piazza Carlo Felice, via Sacchi e via Nizza: una connessione che permetterà la fruibilità in tutta sicurezza e la messa a sistema degli assi ciclabili di via Nizza (futura realizzazione) e via Sacchi con quello di corso Matteotti e, conseguentemente, con tutta le rete ciclabile della Spina (corsi Inghilterra – Principe Oddone), al momento scollegati. Il tracciato non passerà quindi più da via Gramsci, come ipotizzato in precedenza, ma lungo via XX Settembre, nel tratto tra i corsi Matteotti e Vittorio Emanuele II.

Collegamento tra Porta Susa e Porta Nuova
L’intervento approvato realizzerà nei fatti un importante collegamento ciclabile tra le due stazioni di Torino. Da Porta Susa si potrà arrivare agevolmente a Porta Nuova, ma soprattutto in piena sicurezza per chi si sposta in bicicletta. In particolare sarà garantito un primo attraversamento sicuro, segnalato e protetto del nodo di Piazza Carlo Felice, di fronte alla stazione Porta Nuova.

Altri interventi
Con la delibera della Giunta sono previsti ancora la riorganizzazione della carreggiata stradale, degli spazi di sosta e degli attraversamenti, oltre che interventi sulle intersezioni viabili semaforizzate presenti sul tracciato e sulla segnaletica. Questi consentiranno di risolvere alcune situazioni critiche che penalizzano chi utilizza la bicicletta e di soddisfare l'obiettivo strategico stabilito nel Biciplan di portare al 15%, entro il 2020. la percentuale degli spostamenti quotidiani di chi si muove in città spingendo sui pedali. Infine sono state destinate risorse alla messa in sicurezza di alcuni punti di viabilità ciclabile e pedonale (definiti «buchi neri»), che verranno selezionati tra quelli segnalati come pericolosi dalle associazioni di categoria e dalle Circoscrizioni.