28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
Moncalieri

Si presenta a scuola con tagli sulle braccia, ragazzina di Moncalieri sospetta vittima di Blue Whale

Il macabro gioco avrebbe coinvolto anche una ragazzina di Moncalieri. I tagli sulle braccia e sul labbro non sono sfuggiti ai compagni di classe che hanno segnalato la cosa ai professori. Intervento lampo dei carabinieri con la studentessa trasportata al Regina Margherita

MONCALIERI - In questo periodo si sta parlando tanto di «Blue Whale», il gioco macabro che distrugge psicologicamente gli adolescenti più in difficoltà portandoli fino al suicidio. A parlarne per primi in Italia sono state Le Iene in un servizio realizzato in Russia, nazione in cui si sono contate decine e decine di morti sospette riconducibili al Blue Whale. Anche nel nostro Paese ci sono stati alcuni casi, ultimo tra i tanti quello di Livorno in cui si è tolto la vita un ragazzino di 15 anni. E la paura che i propri figli possano diventare vittime di questo che viene chiamato «gioco», ma un gioco non è affatto, è tanta tra i genitori. Ma non solo: anche i ragazzini si controllano a vicenda, come è successo a Moncalieri, alle porte di Torino, dove si sospetta un caso di Blue Whale. Lo si apprende dalle pagine del quotidiano La Stampa che riporta la segnalazione dei compagni di scuola di una ragazzina, che frequenta le superiori, per alcuni tagli notati sia su un avambraccio e per un taglio visibile sulle labbra. I professori hanno avvisato i carabinieri, intervenuti a scuola poco prima degli assistenti sociali, a cui però la ragazzina ha negato tutto.                                          

Problemi e un brusco passato
Pare che già in passato la studentessa avesse avuto problemi con i genitori, tanto che oggi abita con i nonni. La ragazzina è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Regina Margherita per medicare le ferite e i tagli. Dalla forma di questi gli investigatori avrebbero dedotto che la ragazzina è al quattordicesimo giorno del gioco, a metà. Ma a nessuno ha mai dato spiegazioni, anzi a chi le chiedeva lei rispondeva «è una cosa mia, statene fuori». La certezza che si tratti di Blue Whale non c’è, anche se durante la perquisizione domiciliare è emerso, controllando la cronologia di pc e cellulare, che aveva proprio cercato questo macabro gioco su internet. Continuano le indagini, coordinate dalla Procura di Torino, alla ricerca della verità.