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A Torino il 2022 è stato l’anno più caldo dal 1753

Tre record in un colpo solo: temperature più elevate, scarsità di pioggia e picco di radiazione solare.

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TORINO – Il 2022 appena concluso è risultato l’anno più caldo dal 1753 ed il più secco dal 1803 (ossia da quando sono iniziale le rilevazioni). Lo rivela la Società meteorologica italiana (Nimbus).

Tre record in un colpo solo

«A causa della straordinaria ostinazione degli anticicloni sull’Europa – scrivono gli esperti di Nimbus – il 2022 è stato un anno eccezionale per il caldo nell’insieme d’Italia, e anche per la carenza di precipitazioni al Nord-Ovest. Triplice record a Torino, dove è stato l’anno di gran lunga più caldo nella serie termometrica iniziata nel 1753 (temperatura media 16,0 gradi Celsius alla stazione Arpa Piemonte della Consolata, anomalia +1,6 gradi rispetto alla norma del già caldo trentennio 1991-2020). E’ stato il più secco dal 1803 (310 millimetri di precipitazione, solo il 34 per cento della norma, ovvero 66 per cento sotto media). Ed è stato quello con la più abbondante radiazione solare, seppure in una serie più breve cominciata nel 2004».

Poco beneficio in autunno

E delle correnti umide che in autunno hanno portato piogge soprattutto tra Campania e Calabria, il Piemonte «ha potuto beneficiarne solo in piccola parte, rimanendo tra le zone d’Italia con i più miseri totali pluviometrici annui. Fatto ancora più impressionante, i precedenti record annuali di temperatura e precipitazioni a Torino sono stati battuti non di un soffio, come di solito accade, ma rispettivamente di quasi 1 grado e di 95 millimetri, davvero un’enormità per la statistica climatica».

Il migliore augurio per il 2023? Che sia un anno meno estremo di quello che si è chiuso pochi giorni fa.
Foto Luca Canale Brucculeri

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