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Processo Juve, gli azionisti coinvolgono Ernst & Young

Nel frattempo la Juventus dovrà continuare la sfida con la giustizia sportiva. Il 19 aprile il Consiglio di garanzia discuterà il ricorso contro il -15 in classifica

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Juventus Stadium
Juventus Stadium (© Depositphotos)

Si apre con un colpo di scena l’udienza preliminare per i bilanci della Juventus. Il giudice Marco Picco ha citato la società bianconera e il colosso delle revisioni contabili Ernst & Young come responsabili civili: in sostanza, le due figure su cui, in caso di sentenza di colpevolezza degli imputati, le parti civili possono rivalersi per ottenere un risarcimento. Il loro eventuale ingresso nel procedimento sarà discusso il 10 maggio.

Sono stati i legali di alcuni piccoli azionisti a chiedere il coinvolgimento di Juventus ed Ey. Fra i 13 imputati, infatti, figurano due professionisti che si occuparono per conto della multinazionale britannica della revisione di un paio di bilanci del club esprimendo (in maniera illegittima secondo l’accusa) pareri favorevoli.

L’esercito delle aspiranti parti civili per ora conta una cinquantina di unità. Qualcuno si è mosso per proprio conto, altri si sono appoggiati ad associazioni come Codacons e Siti. “Chi ha comprato azioni Juventus intorno al 2019 ha vissuto una crescita iniziale del 40% e, quindi, un tracollo di circa il 79%”, dice l’avvocato Mariacristina Macrì per conto del un suo assistito. “Abbiamo casi – spiega Tiziana Sorriento, legale del Codacons – di persone che hanno perso dai cinque ai diecimila euro, e anche una che ha patito un danno di 50 mila“.

Ma gli occhi sono puntati soprattutto su chi non si è costituito parte civile. La Consob era regolarmente in aula e ha presentato la richiesta. L’Agenzia per le entrate, nonostante fosse stata inclusa nella lista delle persone offese, non c’era; a questo proposito, il piccolo azionista Marco Bava, noto alle cronache come il “disturbatore delle assemblee”, ha vibrato una stoccata: “Come cittadino mi chiedo perché non si sia fatta viva. Chi lo ha deciso? Il direttore Ruffini? Il ministro Giorgetti? O forse la presidenza del Consiglio?”.

Assente anche la Figc. E assenti le due superstar Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala, che in base al materiale raccolto dalla procura avrebbero le carte in regola per rivendicare dalla Juve fior di milioni di arretrati.

Alla richiesta di un commento su questa sessione dell’udienza preliminare, l’avvocato Maurizio Bellacosa, componente della nutrita squadra difensiva, di cui fa parte anche l’ex ministro Paola Severino, ha risposto che “siamo nella piena regolarità procedurale”, aggiungendo che una volta esaurita la fase della cosiddetta costituzione delle parti si passerà alle eccezioni vere proprie: “La prima sarà quella sulla competenza territoriale”. La richiesta è di trasferire il processo a Milano (o in subordine a Roma). Ed è molto probabile che il gup Picco, applicando la riforma Cartabia, passerà la palla alla Corte di Cassazione. Si profila, insomma, un lungo stop.

Nel frattempo la Juventus dovrà continuare la sfida con la giustizia sportiva. Il 19 aprile il Consiglio di garanzia discuterà il ricorso contro il -15 in classifica. Ma si profila un’altra partita: la procura federale sarebbe infatti sul punto di chiudere la nuova indagine sulla manovra stipendi.

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