21 maggio 2024
Aggiornato 18:00
Problemi in città

Autovelox di corso Regina Margherita ancora spento, ma c’è una data per la riaccensione

Le telecamere sono state spente a marzo del 2016 a causa del malfunzionamento. Le risorse per la sostituzione dell’impianto sono state messe a bilancio solo lo scorso dicembre e non sarà attivo prima di qualche settimana

TORINO - Continua a far discutere l’autovelox di corso Regina Margherita che, a causa di malfunzionamenti dati dall’usura e dall’obsolescenza, ha smesso di funzionare alla fine del mese di marzo 2016. Una situazione che, ve ne avevamo già parlato qualche mese fa, sta generando un buco nel bilancio del Comune di Torino che dovrebbe arrivare a quasi un milione di euro, almeno stando alle parole dell’assessore alla Viabilità e ai Trasporti Maria Lapietra. «L’impianto è stato installato nel 2005 e nel 2013 sono iniziate ad arrivare continue segnalazioni all’assessorato da parte di 5T e dal Corpo della polizia municipale», ha spiegato Lapietra parlando di quello che per la Città è un problema a tutti gli effetti, «non è mai stato fatto nulla per rimediare e nel marzo 2016 il servizio è stato infine interrotto».

La manutenzione e il ripristino dell’autovelox
«A dicembre 2016 abbiamo stanziato 200mila euro per provvedere alla manutenzione straordinaria con la completa sostituzione del sistema di rilevazione», ha aggiunto l’assessore spiegando che l’intervento dovrebbe avere fine il prossimo mese, nel marzo 2017, cioè a un anno dallo spegnimento delle telecamere. «Gli incassi derivanti da quell’impianto sono di 800-900mila euro all’anno, questa dovrebbe essere più o meno la cifra che non è entrata nelle casse comunali». Quasi un milione di euro, certo non pochi soldi, soprattutto pensando al fatto che in questi ultimi mesi l’amministrazione si è battuta contro la «malasosta» facendo multe a raffica in tutta la città. «Il mancato incasso non è poco, per questo, nonostante le difficoltà a effettuare l’assestamento di bilancio 2016, abbiamo messo a disposizione le risorse necessarie (200mila euro, ndr) per procedere alla manutenzione». Di questi soldi il 20% (40mila euro) derivano da fondi ministeriali del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale.

Tanti, troppi ritardi
L’assessore non incassa il colpo di quanti hanno provato a dare la colpa dei ritardi nell’intervento, ma anzi ribatte: «Il problema era noto nel 2013 con le continue segnalazioni di difficoltà nella manutenzione perché alcuni componenti elettronici che servivano per il ricambio non sono stati più trovati sul mercato a causa dell’uscita dalla produzione. La situazione di bilancio della Città», ha concluso l’assessore, «ha portato negli anni a un totale azzeramento delle risorse stanziate per la manutenzione straordinaria degli impianti telematici per il controllo del traffico con il conseguente arresto dell’attività di sostituzione».