26 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Prostituzione

Materassi per far sesso, urla e risse furibonde: via Pietro Cossa «assediata» dalle prostitute

Clienti a ogni orario, locali frequentati dai papponi, liti e sporcizia. La denuncia di Silvio Magliano apre le discussione: come arginare un problema diventato sempre più evidente con il passare del tempo? La risposta arriva direttamente dalla sindaca, Chiara Appendino

TORINO - C’è una via Pietro Cossa che di giorno vive di negozi, commercianti, un traffico intenso e una via Pietro Cossa che quando scende la luce del sole diventa, di fatto, proprietà di prostitute, sfruttatori e clienti. Una scena che si presenta uguale tutti giorni, dalle 22:00 sino alle 5 del mattino, e che si intensifica man mano che ci si avvicina al fine settimana. I residenti non ne possono più e chiedono a gran voce di risolvere una volta per tutte un problema non solo di decoro, ma di sicurezza.

Magliano: «Rapporti consumati su un materasso a cielo aperto»
A sollevare il problema è Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati: «Ci sono due locali usati come base da prostitute e dai loro sfruttatori. Spesso e volentieri, quando si prova a stringere su questo fenomeno, il fenomeno migra. Ma quest’area è ormai abbandonata a sé stessa da anni». D’altra parte, era da tempo che i cittadini lamentavano questa situazione. Schiamazzi, litigi, risse furibonde, rischi di incidenti a causa di clienti distratti dalle signorine e addirittura donne costrette a cambiarsi negli androni delle case. Il degrado non riguarda solo via Pietro Cossa, ma anche le vie limitrofe: in via Madonna delle Salette vi è addirittura un materasso in mezzo al giardino, utilizzato dalle prostitute per praticare sesso con i clienti.

Appendino: «Problema noto, ecco cosa farò»
Già qualche mese fa, erano stati gli stessi residenti a puntare il dito contro gli stratagemmi utilizzati dalle prostitute: pareva vi fosse un camper, utilizzato dalle signore e dai loro clienti come punto d’appoggio. Quel che è certo è che il problema necessita di una soluzione immediata. Chiara Appendino, intervenuta sul caso, spiega: «E’ un problema noto. Mi faccio carico della situazione, porterò tutto al tavolo tecnico con il Questore, il Prefetto e il Comitato Provinciale. La prostituzione è anche una questione di sicurezza, ma non solo: è una questione sociale e ringrazio le associazioni di volontariato per il prezioso lavoro. Non esiste la bacchetta magica, lavoriamo per la sicurezza e per le politiche sociali».