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Cronaca & Attualità

Cliente viene rapinato e picchiato da due gigolò brasiliani

Arrestati a Torino un 30enne e un 42enne che ha pure tentato di divincolarsi dai poliziotti prendendoli a pugni e testate.

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TORINO – E’ stato picchiato e rapinato da due gigolò di naionalità brasialiana ai quali si era accompagnato. Ma una rapida operazione della polizia ha permesso di intercettare e arrestare i due, rispettivamente di 30 e 42 anni. Che ora dolvranno rispondere del reato di rapina in concorso e resistenza a pubblico ufficiale, uno anche per lesioni personali aggravate.

L’intervento è nato dalla segnalazione di una donna al 112, che riferiva di aver sentito in corso Svizzera la richiesta di aiuto di un uomo, per poi notare subito dopo due soggetti che lo aggredivano rubandogli portafogli e cellulare. Una pattuglia della volante arrivava in zona e individuava la vittima dell’aggressione, che presentava ferite al volto. E che dichiarava di aver precedentemente avvicinato un giovane uomo, dedito al meretricio, per avere una prestazione sessuale.

L’aggressione in auto

Successivamente, il cliente invitava il 30enne a prendere qualcosa da bere. Quest’ultimo, una volta salito in auto in corso Appio Claudio, gli chiedeva però di invitare anche un connazionale, dedito alla stessa attività nelle vicinanze, per un saluto. Ma una volta a bordo, il secondo cittadino brasiliano colpiva il proprietario dell’auto e lo rapinava. La coppia si allontanava rapidamente facendo perdere inizialmente le proprie tracce.

Individuati i due aggressori

Le ricerche condotte nelle immediate vicinanze permettevano agli agenti di rintracciare i due presunti autori della rapina. I quali, alla vista della volante, si separavano e scappavano in diverse direzioni. Ma nonostante questo tentativo di fuga, venivano fermati entrambi.

Uno dei due aveva ancora in mano il cellulare oggetto della rapina, spento, ma che una volta riacceso trasmetteva l’allarme di localizzazione di un’applicazione volta a consentirne il rintraccio, consentendo di ricondurne inequivocabilmente la proprietà a terzi.

A questo punto il 42enne opponeva una strenua resistenza all’arresto colpendo ripetutamente gli operatori con pugni e testate, ma veniva bloccato.

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